Elisa Di Eusanio narra video che svela come l’importazione delle scimmie minacci la salute e la fauna selvatica

Urgente: I cittadini europei sono esortati oggi a firmare l’iniziativa per porre fine a questo commercio violento

Roma – In una denuncia video, narrata da Elisa Di Eusanio, la PETA prende di mira le gravi preoccupazioni per la salute pubblica, la sicurezza e la conservazione della natura, destate dal commercio internazionale delle scimmie. La PETA chiede a tutti i cittadini europei di votare a favore di un progetto per porre fine alla sperimentazione animale, al fine di aiutare a fermare questo commercio e gli esperimenti arcaici sulle scimmie.

“La comunità scientifica sa da decenni che il modello della scimmia non fornisce trattamenti e vaccini significativi per l’essere umano”, afferma la responsabile delle politiche scientifiche per la PETA, Dott.ssa Julia Baines. “Firmando l’iniziativa dei cittadini europei ‘Salva i cosmetici cruelty free – impegno dei cittadini europei a porre fine ai test sugli animali’, le persone possono votare invece perché vengano concentrati gli sforzi sul finanziamento di metodi avanzati senza l’uso di animali per proteggere meglio la salute umana e l’ambiente”.

Sebbene gli esperimenti con questi animali non abbiano portato a vaccini efficaci per tubercolosi, malaria o altre terribili malattie umane, migliaia di scimmie vengono importate nell’UE ogni anno dall’Africa e dall’Asia, confinate per giorni in anguste casse di legno nelle stive degli aerei e sugli autotreni.

Eppure i primati, strappati dalle loro foreste e allevati e confinati in squallide strutture commerciali, rappresentano uno dei maggiori rischi per le zoonosi e possono essere portatori di agenti patogeni infettivi tra cui la salmonella, virus simili a Ebola, virus dell’herpes B, virus della febbre gialla, quelli che causano la malaria e malattie diarroiche mortali e molti altri.

L’orribile commercio ha devastato anche la popolazione dei macachi selvatici: lo status di conservazione dei macachi coda lunga, la specie di primati più utilizzata in Italia, è stato recentemente spostato da “vulnerabile” a “minacciato” dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).

“È ora di chiudere questa industria crudele”, dice Elisa di Eusanio nel video. “Le scimmie… subiscono interventi chirurgici invasivi, esposizione a sostanze chimiche tossiche e condizioni di vita che le fanno impazzire. Tutto questo solo per esperimenti che la scienza stessa ha dimostrato non riescono a portare a cure e trattamenti per l’essere umano”.

Per avere successo, l’iniziativa dei cittadini europei ha bisogno di oltre 1 milione di firme convalidate entro il 31 agosto: i cittadini dell’UE possono firmare su endanimaltesting.eu per fermare la sperimentazione animale e interrompere questa catena di approvvigionamento di laboratorio letale.

La PETA – il cui motto recita, in parte, che “gli animali non sono nostri per essere usati negli esperimenti” – si oppone allo specismo, che considera l’essere umano come specie suprema e dominante nel mondo. Per ulteriori informazioni, si prega di visitare PETA.org.uk o seguire il gruppo su FacebookTwitter o Instagram.

Contatto:

Sascha Camilli +44 (0) 20 7923 6244; [email protected]

#

Nota per i redattori:

Di seguito alcuni dati sconvolgenti sull’uso delle scimmie in Italia nel 2019.

  • Le scimmie furono utilizzate in 334 procedure.
  • Il 98% di tutte le procedure con le scimmie prevedeva l’uso del macaco coda lunga, ora in via di estinzione.
  • 302 scimmie furono utilizzate per la prima volta in procedure, 301 delle quali nate in Africa o in Asia.
  • 42 primati utilizzati nelle procedure erano i figli di genitori catturati in natura.