FOTO: PETA DONA PELLICCE AI SENZATETTO IN ISLANDA

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26 gennaio 2017

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FOTO: PETA DONA PELLICCE AI SENZATETTO IN ISLANDA

I cappotti donati da ex indossatori di pellicce questo inverno terranno al caldo i poveri

Roma – Oggi, PETA ha collaborato con Fjölskylduhjálp, un’organizzazione di assistenza per le persone senza fissa dimora, i bambini e le famiglie bisognosi, per offrire delle pellicce alle persone senza fissa dimora nel paese come protezione contro il gelido inverno che si prospetta. Si stima che circa 200 persone nel paese nordico potrebbero trovarsi ad affrontare le condizioni difficili senza riparo, e a essere ad alto rischio di sviluppare condizioni come l’ipotermia e la polmonite. I cappotti di pelliccia – donati a PETA da persone che hanno risposto alla chiamata del cuore in merito a indossare qualcosa prodotto con crudeltà – aiuteranno i bisognosi a stare al caldo.

Le immagini della distribuzione dei cappotti alle persone senza fissa dimora sono disponibili qui, qui e qui.

“PETA non può riportare in vita i visoni, i conigli, i cani e i altri animali la cui pelliccia è stata strappata per qualcosa di così frivolo come un cappotto, ma possiamo dare aiuto alle persone senza fissa dimora che stanno lottando per sopravvivere”, dice il direttore dei programmi internazionale di PETA, Mimi Bekhechi. “PETA chiede a chi indossa le pellicce di pulirsi la coscienza e donare i propri cappotti in modo che le persone che soffrono disperatamente il freddo – le uniche ad avere una scusa per indossare pellicce – possano stare al caldo questo inverno.”

Come mostrano le rivelazioni di PETA in merito all’industria degli animali da pelliccia in Europa, gli animali negli allevamenti sono costretti in gabbie anguste e sporche prima di essere annegati, picchiati, strangolati, e a volte scuoiati vivi al fine di produrre pellicce, collari e polsini. In Cina – il più grande esportatore mondiale di pelliccia – i conigli, negli allevamenti, vengono appesi a testa in giù, scalcianti e urlanti, mentre guardano quelli in fila davanti a loro subire una morte violenta, prima che gli venga tagliata la gola.

Attraverso il suo programma di donazione pellicce, PETA – il cui motto recita in parte che “gli animali non sono nostri da indossare” – distribuisce anche cappotti in campi profughi e li dona ai rifugi per animali da utilizzare come cucce per gli animali rimasti orfani.

Per ulteriori informazioni, si prega di visitare il sito PETA.org.uk.

 

 

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