Indagine rivela che i piccioni muoiono in gara internazionale, richieste alla Regina di dissociarsi dallo sport crudele
Per pubblicazione immediata:
15 giugno 2020
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Indagine rivela che i piccioni muoiono in gara internazionale, richieste alla Regina di dissociarsi dallo sport crudele
Roma – PETA USA ha condotto una nuova indagine sul destino degli uccelli utilizzati per l’estenuante gara Sudafricana Million Dollar Pigeon Race (SAMPDR), che ha rivelato estrema sofferenza e morte tra questi animali. Tutto ciò ha indotto la PETA e le sue affiliate a sollecitare la Regina Elisabetta II a dissociarsi dalla gara, a porre fine al suo coinvolgimento nelle gare dei piccioni e a convertire il suo allevamento di tali animali in un santuario per i piccioni “sfuggiti” a questa industria.
L’indagine mostra che, nel 2020, sono sopravvissuti solo 44 dei 373 piccioni inviati dagli appassionati inglesi per partecipare alla gara in Sudafrica. Solo cinque dei 42 piccioni inviati negli ultimi sei anni dalla Regina sono sopravvissuti. Tutti gli otto uccelli inviati da Sua Maestà per partecipare alla SAMDPR del 2020 sono morti durante il periodo di quarantena. In tale periodo, infatti, uccelli stressati, inviati da tutto il mondo, vengono ammassati nella stessa piccionaia e sono pertanto esposti a potenziale trasmissione di malattie, incluse quelle zoonotiche, tra di loro. Molti uccelli muoiono durante questa fase, e i sopravvissuti sono costretti a lunghe sessioni di addestramento sotto il sole rovente del Sudafrica. Molti perdono l’orientamento e muoiono di fatica, disidratazione o di fame. Solo il 22% circa dei piccioni che vengono iscritti alla gara riescono a completarla, e a quel punto, se vincono, vengono rinchiusi a vita in una gabbia per la riproduzione – definiti “prigionieri” dagli allevatori – se invece non vincono, viene loro spezzato il collo.
Oltre a documentare le numerose crudeltà nei confronti degli animali, l’uccisione incurante dei piccioni giudicati inadeguati, e l’elevato tasso di mortalità, l’indagine ha denunciato anche l’ammissione da parte degli appassionati di evidenti reati finanziari, incluse scommesse illegali, evasione fiscale e riciclaggio di denaro sporco, nonché infrazioni delle leggi ambientalistiche.
“Lo sfruttamento così crudele della straordinaria capacità di tornare a casa da parte dei piccioni, utilizzata per vincere un premio in denaro, è orribilmente spietato”, dichiara la direttrice della PETA, Elisa Allen. “La PETA sollecita rispettosamente la Regina a togliere i piccioni dell’allevamento reale da queste gare mortali e a trasformare in un santuario il suo allevamento di Sandringham”.
La PETA – il cui motto recita in parte, che “gli animali non sono nostri da usare come intrattenimento” – fa notare che i piccioni hanno una loro cultura, restano fedeli nell’accoppiamento per tutta la vita, i genitori sono affettuosi ed entrambi producono il latte dal gozzo per nutrire i loro piccoli. Sono anche in grado di superare il “test dello specchio”, dimostrando in tal modo consapevolezza di se stessi e intelligenza, e si sono guadagnati più Medaglie Dickin – l’equivalente per gli animali della Croce della Regina Vittoria – di qualsiasi altro animale per aver salvato la vita di civili e di membri delle forze armate durante la Seconda Guerra Mondiale e in successivi conflitti.
PETA Stati Uniti e le sue affiliate hanno denunciato le crudeltà nei confronti dei piccioni utilizzati per le gare su vasta scala, incluso l’elevato numero di vittime, la liberazione sregolata degli uccelli in località internazionali e la costrizione a intraprendere voli pericolosi al di sopra di estesi specchi d’acqua. Hanno inoltre rivelato che gli uccelli ritenuti non abbastanza pregevoli per le gare o per la riproduzione vengono spesso uccisi torcendo loro il collo.
La PETA si oppone allo specismo, visione del mondo che considera l’essere umano come specie suprema. Per maggiori informazioni, visita PETA.org.uk.
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