Lewis Hamilton colpito per la morte dei cani: il silenzio è complicità, dice la PETA
Roma – Lewis Hamilton, in passato “Personaggio dell’Anno PETA”, si ritrova ora a dormire sul divano: infatti, la fondatrice della PETA Ingrid Newkirk ha inviato una lettera in cui si chiede al pilota di Formula1 (F1) di porre fine al suo silenzio e di usare la sua considerevole influenza per fermare le sofferenze e la morte dei cani utilizzati nella crudele gara di slitte Iditarod, dove cani trainano slitte per più di 1.000 miglia (oltre 1.600 km). Hamilton è stato avvistato a cena fuori con l’amministratore delegato di Liberty Media, proprietario della F1 e sponsor dell’Iditarod, Greg Maffei, che, a differenza dei dirigenti della Exxon Mobil e della Coca-Cola, si è rifiutato di intervenire per salvare i cani ponendo fine alla sponsorizzazione dell’Iditarod da parte della sua azienda.
Newkirk esorta Hamilton, vegano etico che vive con un cane da compagnia, a essere fedele alla sua reputazione di difensore degli sfavoriti: “Per favore, smetta di ignorare il nostro disperato appello di aiuto per evitare che altri cani subiscano morti orribili in una terribile gara sponsorizzata dal proprietario della F1. Una sua parola potrebbe salvare cani preziosi come Roscoe, con cui condivide la sua casa”.
La lettera sottolinea come, nell’estenuante gara Iditarod, i cani siano costretti a trainare pesanti slitte in alcune delle condizioni climatiche più estreme del pianeta, con venti fino a 130 km all’ora e temperature fino a -50 gradi. Quest’anno quasi 250 cani sono stati ritirati dal percorso per esaurimento, malattia o infortunio, lasciando i rimanenti a lavorare ancora più duramente per trainare i “mushers”. Il bilancio ufficiale dell’Iditarod, che conta più di 150 cani, non comprende gli innumerevoli animali che sono stati uccisi perché non erano abbastanza veloci o che sono morti durante la bassa stagione mentre erano incatenati a scatole fatiscenti o a barili di plastica nel freddo pungente, una pratica rivelata da un’indagine sotto copertura della PETA USA.
La PETA – il cui motto recita, in parte, che “gli animali non sono di nostra proprietà per essere usati per l’intrattenimento” – si oppone allo specismo, una visione del mondo che pone gli esseri umani sopra di tutte le altre specie. Per ulteriori informazioni, si prega di visitare PETA.org.uk o seguire il gruppo su Facebook, Twitter o Instagram.
Contatto:
Sascha Camilli +44 (0) 20 7923 6244; [email protected]
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